VINCERE LA CHAMPIONS LEAGUE
Dal diario di Marco Bardi,
Parte 7 di 8
CAMBIO DI STRATEGIA
Seconda giornata di gara: Partiamo intorno a degli scogli affioranti sotto costa. Alla prima immersione Fabio spara una ricciola di 2,5 kg ed il morale va subito alle stelle. poco dopo catturo due cefali di buone dimensioni in un branco nervoso perché abbiamo attorno molte squadre che ci hanno seguiti come era prevedibile. Mentre ne sparo un altro, alcuni di questi cefali fuggono ed entrano in tana. Avverto subito Dimitri con un cenno della mano concordato e dopo poco vedo Fabio fiondarsi al mio fianco ed esplorare le tane. Parte il colpo ed estrae un grosso cefalo. Più avanti catturo una spigola, poi mi allargo e in mezzo ad un branco di minutaglia nervosa, mentre stavo per ripartire dal fondo, si apre una voragine e un branco di ricciole da 3 kg arrivano veloci verso di me e colpisco la prima senza indecisioni! Poi arrivano molte altre squadre e la confusione è insopportabile, i pesci spariscono. Allora ci spostiamo molto distante su una zona di medio fondale, dove in preparazione c’erano delle corvine e qualche grosso tordo. Sul fondo c'è una sospensione di acqua limacciosa e non si vede un pesce. Torniamo sotto costa in una nuova zona e dopo poco catturo 2 spigole. Vedo giungere il gommone con Dimitri che agitato mi indica di andare subito da Fabio. Appena arrivo, mi indica che ha sparato una cernia nella frana, ma si è incastrata. Il pesce ha girato dietro un angolo, e si capisce che è difficile estrarla. Decidiamo che Fabio prova ad estrarre la cernia, mentre io continuo nel basso fondo per non perdere punti preziosi. Gli pesco intorno senza allontanarmi troppo, poi torno da lui con altri 4 pesci nel cavetto, ma la situazione non è migliorata. Alla fine decidiamo di non perdere ulteriore tempo perché è necessario rimediare altre 4-5 prede per mantenere la vetta della classifica. La strategia si rivela giusta perché catturiamo 5 prede che insieme alle altre di oggi e di ieri decretano la vittoria finale della Champions league. Molti atleti di altissimo livello e famosissimi esprimono disappunto per la loro tattica di gara e al tempo stesso si mostrano molto sorpresi della nostra, quasi come se vincere in basso fondale sia meno prestigioso di chi pesca negli abissi. Avremmo potuto fralo anche noi, non ci mancanao i mezzi atletici, ma abbiamo fatto delle scelte differenti.
Adesso è il momento delle valutazioni finali.
Continua con IL SOGNO DI OGNI ATLETA (parte 8)