IL POSTO MISTERIOSO.

 

CAPO DE ILO è a 100 km dal confine con il Cile e guarda in pieno l’oceano Pacifico, spezzando una lunga costa sabbiosa e monotona con un capo roccioso dove si concentrano molte forme viventi, creando un polo di attrazione anche per molte famiglie locali che vivono prevalentemente di pesca, di piccolo commercio e buona parte alle dipendenze di una colossale industria Americana. La prima e suggestiva immagine fu quella dell’immensità dell’oceano, poi sulla nostra destra mentre scendevamo la collina che separa il deserto dal mare, ci colpì una scritta enorme sulla fiancata della collina stessa. C’era scritto: ILO- PERÙ- 94 – MUNDIAL DE CAZA SUBMARINA. Incredibile da vedere! Una scritta a colori di circa 300 metri fatta con sassi locali e colorata a mano, facilmente leggibile da lontano. Il taxista ci spiegò che è una tradizione Peruviana, quella di dare il benvenuto con queste scritte fatte di sassi. Il fatto però ci sconvolse perché non ci aspettavamo qualcosa del genere. In Europa siamo troppo tecnologici e legati al tempo- costo-denaro, cercando di ottimizzare tutto al massimo, chissà quanto gli era costata quella specie di scultura. Scendendo la strada fino al paese di Ilo iniziammo a vedere la borgata di case senza tetto. L’autista ci spiegò che erano ben 36 anni che non pioveva e quindi i tetti da loro non avevano molto interesse. Più in basso nella zona del nostro Hotel, le abitazioni miglioravano di livello ed infatti entravamo nella zona più facoltosa del paese ma aera proprio piccola. Partiti da Lima la mattina alle 6 riuscimmo ad entrare il Hotel il pomeriggio alle 17 locali. Appena arrivati ci vennero incontro un uomo ed una donna sui 30 anni che ci salutarono cortesemente ed in poche parole ci dissero che erano giornalisti della principale emittente radio locale e ci volevano invitare per una intervista in diretta. Dopo mezz’ora eravamo negli studi della radio. Il responsabile ci spiegò i dettagli, poi con grande rapidità l’intervista andò in onda. Le domande erano rivolte a tutti e tre ed ognuno rispondeva in modo naturale. Ci sembrava alquanto strano che una radio locale ci avesse intervistato proprio in quell’angolo di mondo. Non immaginavamo che all’uscita dello studio, c’era un esercito di persone in attesa di questi personaggi Italiani appena arrivati! Sembravamo attori famosi che per sfuggire alla folla si devono barricare nello studio. Incredibile ma vero, perché non avevano mai visto degli Europei nella loro piccola cittadina e per di più noi eravamo Italiani e campioni del Mondo in carica, ci disse il cronista mentre ci riparavamo nello studio. Quasi si offese che non lo avevamo previsto, ma per noi era davvero una sorpresa. Subito dopo ci accompagnò fuori facendoci passare da una porta secondaria dove sfuggimmo alla folla.

3 mondiali 94

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il primo obiettivo fu prendere a noleggio un’auto e farci un giro lungo il mare. Nella prima baia che trovammo a 500 metri dal paese, ci fermammo per raggiungere il mare e mentre guardavamo le alte onde del Pacifico, qualcosa di scuro, si mosse vicino ai miei piedi. Era un animale goffo e lucido, ma subito mi resi conto che era un cucciolo di foca. Lo presi in braccio per coccolarlo e farci 2 foto, ma si lamentava con un suono strano, infatti dopo qualche secondo vidi arrivare una decina di grosse foche dirette verso di me. Lasciai subito il cucciolo e corsi via verso l’auto. Fu semplice capire che in posto così misterioso per noi bisognava fare più attenzione.  Ci accorgemmo subito che però, l’unico vero problema era il cibo. Qualche volta provammo a ordinare gli spaghetti, alla BOLOGNESSA come c’era scritto nel menu, ma sembrava di mangiare colla per piastrelle. La prima telefonata ai nostri colleghi che stavano per partire dall’ Italia fu proprio in merito al cibo: Portate tanti spaghetti, olio e parmigiano!

 

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