DALL’ALTRA PARTE DEL MONDO.

 

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L’enorme aereo era al completo. Si passava il tempo immaginando cosa avremmo trovato dall’altra parte del Mondo in un mare sconosciuto e misterioso. Ogni ora, veniva proiettato il tracciato di volo con la posizione attuale dell’aereo e da quelle schermate ti rendevi conto dell’immensità del viaggio. Era affascinante quel nuovo sistema, in realtà un semplice sistema GPS oggi da tutti conosciuto, ma nel 1994 era al suo esordio tra i comuni cittadini. Usato solo a scopi militari fino ad allora, era da poco diventato un sistema a portata di tutti. In mare non avevamo strumenti GPS per la navigazione e per segnare i punti di interesse, ma si prendevano i riferimenti a terra con i vecchi metodi con i quali noi Italiani eravamo i più esperti e questo ci dava un vantaggio soprattutto in Mediterraneo dove si sfruttava di più la ricerca. Il viaggio fu lungo ed arrivammo a Lima stanchi, ma tranquilli. All’aeroporto si fece avanti una delegazione Peruviana dello sport che si dimostrò molto efficiente. Con nostra meraviglia fummo subito circondati anche da alcuni giornalisti locali che ci fecero subito un’intervista a caldo. Appena terminate le formalità ci ritirammo con immenso piacere nell’ Hotel vicino al centro di Lima per riposarci. Alla sera era prevista una cena su invito del presidente della Federazione Peruviana in presenza dell’ambasciatore Italiano. Eravamo Campioni del Mondo in carica (Spagna 1992) e per di più Italiani, un popolo ben visto in Sud America. Un ristorante molto di classe ed una cena di alto livello ci fecero pensare che in Perù non era poi così male come ci avevano raccontato, ma ancora non avevamo idea di quanto fosse vasto e variegato quel paese. In Hotel al rientro dalla cena, raggiungemmo subito la nostra stanza per riposarci ancora postumi dal fuso orario e consapevoli del successivo trasferimento di prima mattina verso il luogo del campionato. In realtà da LIMA a CAPO DE ILO dove eravamo diretti, c’erano ancora migliaia di km. Dovevamo atterrare all’aeroporto più vicino e poi con un taxi percorrere ancora 300 km di strada in mezzo al deserto fino alla piccola cittadina che era al confine con il CILE. Il viaggio interno fu agevole ma quegli ultimi km in deserto un vero massacro.

 

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Ad un certo punto, a pochi km dal CAPO DE ILO, il deserto iniziò a cambiare forma e la strada si arrampicò in una collina montuosa dopo la quale apparve il fantastico scenario dell’Oceano Pacifico, con una piacevole sorpresa sulla fiancata della collina.

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 CONTINUA con la parte 3 “IL POSTO MISTERIOSO

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