COMPENSAZIONE FACILE

Senza entrare in un macchinoso trattato sulla compensazione, limitiamoci ad analizzare qualche suggerimento pratico per facilitarla.

compensazione 01

LA COMPENSAZIONE DEL TIMPANO si rende necessaria con l’aumento di pressione. In genere ogni pochi metri di profondità, (ma è molto soggettivo) si avverte un aumento di pressione nella zona dell'orecchio inizialmente con un fastidio sopportabile, poi se non si effettua la manovra di per riequilibrare la pressione - il dolore diventa forte e si rischia la rottura della membrana del timpano o la sua infiammazione.

Ci sono vari metodi di compensazione, ma trattare tutto questo nel modo coretto, porterebbe a lunghe considerazioni, tanto è vero che ci sono libri solo sulla compensazione.  Per cui mi limito a fornire una sintesi delle necessità principali e più semplici - poi nel tempo ogni persona avrà modo di approfondire attraverso corsi - convegni - letture specifiche.  

 

Ciò che aiuta chiunque a compensare meglio, esperti o neofiti, profondisti o meno è un insieme di fattori:

02 avere i condotti

Avere tutti i condotti liberi dove passa l’aria che dovrà raggiungere l’orecchio interno (naso – seni frontali - tube – etc). Per avere liberi i condotti bisogna fare attenzione a più cose. Prima di tutto evitare di passare molto tempo in luoghi umidi, polverosi, oppure con sbalzi di temperatura. Queste situazioni tendono a creare infiammazioni interne con addensamenti di muco. Uno dei nemici principali è l’aria condizionata. Il subacqueo dovrebbe evitarla più possibile se vuole compensare bene. Chi ne abusa di solito ha grossi problemi di compensazione.

Un altro nemico frequente è l’umidità della testa specialmente quando si esce dalla doccia o dall’acqua in generale. In questi casi asciugare bene i capelli e non passare dal caldo al fresco specialmente con vento anche se leggero. Molto utile e buona abitudine, in questi casi coprirsi con un cappello o un cappuccio di una felpa.

OLTRE ALLE ATTENZIONI appena elencate è fondamentale aiutare a mantenere puliti i condotti interni. Si può usare un aerosol con semplici sostanze fluidificanti (che può suggerire il farmacista al momento dell’acquisto, anche perché non hanno bisogno di ricetta) le quali aiutano a sciogliere il muco e a lubrificare i condotti. Andrà effettuato 2 volte al giorno (mattino e sera) specialmente i giorni prima di andare in mare. Oppure più semplice ma non meno efficace è il lavaggio nasale che si può fare in 2 modi. Uno mettendo acqua di mare nel palmo della mano e tirando una narice alla volta ed è il più semplice ed economico a patto che l’acqua di mare sia priva di qualunque forma batterica - il che non è sempre possibile. L’altro è tramite strumenti per i lavaggi che si possono effettuare anche a casa come vedremo nel video specifico qui sotto.

03 piu lo fai

Più vai sott'acqua in mare e meglio starai è una conseguenza, perché stare in acqua qualche ora porta a respirare aria salutare ricca di agenti benefici (è consigliato portare i bambini o chi ha carenze nelle vie respiratorie al mare proprio per questo) INOLTRE nelle ore di attività si faranno molti tuffi e la pressione che aumenta e poi diminuisce in modo rapido, non farà altro che smuovere i residui di muco e i tappi formatisi nei condotti. La pulizia con acqua di mare è consigliata da fare  al termine dell'attività. Aumento e diminuzione di pressione, sommata all’aria salutare che si respira diventa una delle migliori cure per l’apparato respiratorio. Infatti in molti avranno avuto modo di verificare, che facendo un attività regolare è raro che ci si ammali alle vie respiratorie. L'immersione soprattutto quella in apnea - se fatta regolarmente è molto salutare per più situazioni e una delle più evidenti è proprio quella delle vie respiratorie. Inoltre praticare apnea in mare porta ad ottenere almeno 16 elementi di SALUTE & BENESSERE.

 

04 a contatto

IL QUANDO COMPENSARE. Se si esegue una manovra troppo presto è difficile che riesca bene, perché la differenza di pressione è minima. Se si effettua troppo tardi è ancora più difficile perché c’è troppa differenza di pressione per cui la manovra è più dolorosa e difficile. L’ideale è compensare non appena si avverte l'aumento medio di pressione, ma non c’è ancora dolore. Meglio compensare più spesso con minore fatica, che poche volte con più sforzo. Nel mio caso ad esempio lo faccio più o meno ogni 2 metri, quindi per andare a 20 metri compenso circa 10 volte, l’importante è non entrare nella paranoia che compensare spesso riduce l’apnea. E' una vecchia convinzione che può avere un senso solo quando si effettuano record di apnea a quote di svariate decine di metri - ma per immersioni entro i 20-30 metri non causa alcuna limitazione. Basta solo abituarsi fino farlo diventare un gesto naturale, comodo, sereno.

MOLTO IMPORTANTE è abituarsi a compensare a contatto con il fondale. Questo è spesso trascurato a causa del fatto che il contatto con il fondo richiede sempre l’utilizzo della mano libera  per appoggiarsi. Anche nel caso non si avverta fastidio al timpano, se abbiamo compensato anche solo 2 metri prima - la pressione è aumentata e se restiamo fermi sul fondale per del tempo, significa che la pressione anche se minima dura più a  lungo, per cui nell'arco di alcune immersioni - si rischia di sicuro di mettere a dura prova il timpano che potrebbe infiammarsi e complicare le immersioni successive oltre che sfociare in una più grave manifestazione infiammatoria. 

TI RICORDO CHE è molto importante avere anche  UN TIMPANO IN FORMA per compensare meglio.

 

 

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