ISTINTI DI CATTURA
Una domanda frequente ma spesso rimasta irrisolta è la seguente: perché non tutti provano gli istinti di cattura o di caccia e di pesca?
Una risposta la si può trovare nella parte più primordiale che risiede in ogni essere vivente, dal più semplice fino al più complesso, ovvero “gli impulsi” che permettono ad una specie di sopravvivere. Sono le pulsioni di vita e di morte, EROS E THANATOS, dal punto di vista di Sigmund Freud.
LE PULSIONI DI VITA le possiamo intendere anche in altri modi: come la libido sessuale, la ricerca di più forme del piacere, la spinta che muove la procreazione di un altro individuo, la volontà di unirsi e di completarsi con altri individui. L’elenco sarebbe lungo ma queste sono le principali motivazioni che tutti conosciamo.
LE PULSIONI DI MORTE risiedono nella forza aggressiva di ogni organismo, come diceva Konrad Lorentz - ogni organismo è per natura aggressivo. Si tratta di quella forza che spinge a lottare per sopravvivere. Le ricerche scientifiche hanno dimostrato che senza queste pulsioni - non ci sarebbero: l’evoluzione, la selezione naturale, la biodiversità, e nemmeno la vita stessa sul pianeta.
È importante che le due parti prendano forma in modo equilibrato, altrimenti si possono verificare disturbi mentali e del comportamento, aggressività immotivata, depressione, frustrazione, perversione sessuale, necessità di dominare gli altri e così via. Non è un caso che tra le persone che hanno istinti di cattura – si assista a minori squilibri comportamentali.
Per cui sopprimere gli istinti – le pulsioni di vita e di morte, potrebbe causare molti più danni di quanto possiamo immaginare. È necessario anche il rispetto reciproco sia da parte di chi non ha questi istinti, che da parte di chi li ha fin troppo sviluppati, perché probabilmente, sarà proprio questo equilibrio che potrebbe salvare la nostra società.
Realizzato da Marco Bardi con la collaborazione del dott. Stefano Guerrini
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