CERNIE DA SOGNO

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LA CERNIA di dimensioni opportune ovvero dai 5 kg a salire è considerata la tesi di laurea per un pescasub in apnea. Con il passare degli anni è diventato un pesce sempre più difficile anche per via dell’impossibilità di trovarla in basso fondale e per la sua proverbiale diffidenza. Non commettiamo però l’errore di credere che una cernia si può definire tale anche quando è 1,5 kg perché “LE CERNIOTTE” ovvero pesci fino a 45 cm per circa 1.5/2.0 kg di peso sono molto più facili e frequenti e non rientrano tra le prede di un pescatore in apnea rispettoso. Per legge la misura minima è infatti 45 cm, ma si considera una cernia da Sogno un pesce da non meno di 10 kg. In effetti è utopistico andare in mare pensando di pescare spesso una grossa cernia, anche perché ce ne sono poche e sono difficili. La scelta si manifesta il più delle volte sul momento e bisogna farsi trovare pronti. Servono attrezzature ideali, una buona capacità visiva, grande concentrazione e anche una buona apnea. Naturalmente serve anche il posto giusto perché questa preda non vive ovunque. La batimetrica migliore è quella dei 20-30 metri specialmente dove il fondale è molto variegato. Ovviamente più in profondità si trovano cernie più tranquille e più grosse.

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Alla fine del video che segue si può vedere anche la cattura di una bella cernia effettuata in soli 18 metri di fondale in una zona tradizionale e frequentata. Stavo perlustrando una zona di grotto e alga, quando vedo le occhiate fuggire. Allora aumento l’attenzione e vedo una grossa cernia che stava rasentando il fondo al riparo della roccia e scorreva non troppo veloce verso una zona ricca di anfratti. Ero preparato, quindi la seguo da lontano mantenendo una velocità non aggressiva e la cernia si gira a controllarmi, poi lentamente sparisce nell'agglomerato di grotto. Non scoda ne aumenta la velocità, quindi immagino che sia entrata nella sua tana abituale. Perlustro la zona senza disturbare alla ricerca di qualche segnale. Infatti vedo un leggero fumo di sabbia lievitare da una apertura al centro del grotto. Senza certezza ma con fiducia, attendo che si pulisca la zona per andare ad esplorare la dentro. Infatti era proprio in quell’anfratto e mi guardava di muso. È comunque una carta da giocare anche se non si ha mai la certezza. Se c’è qualcosa che ho fatto bene, direi che è stata la capacità di seguire il pesce senza spaventarlo e poi la calma dell’attesa senza farsi prendere dalla bramosia. Infine la freddezza e rapidità di azione in tana sia nel tiro che nel recupero. Un insieme di elementi che cerco sempre di privilegiare. 

 

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L’acqua limpida e la luce alta costituiscono un vantaggio che  aiuta a vedere meglio il fondale, al contrario un pesceche guarda verso l’alto, rimane abbagliato dalla luce. Ecco perché le ore centrali sono uno dei momenti migliori per una perlustrazione. La preparazione dovrà essere accurata perché è impossibile sapere prima di scendere cosa accadrà e si deve essere pronti a tutto ciò che segue una caduta di perlustrazione che è la tecnica più efficace quando si pesca senza conoscere la dimora esatta di una cernia. Individuata la cernia,  si dirige in tana e allora  ci sono tre reazioni da prendere in esame.

1.      Quando fugge veloce è perché si trova lontana dalla sua tana stanziale e quindi non si sente sicura. In questo caso spesso si intana casualmente ed è molto probabile che si sposti sotto la roccia passando da un meandro all’altro. Quindi non conviene guardare dove si è infilata, ma nella prima apertura opposta dove si immagina possa spostarsi. Più o meno su 20 occasioni come questa, una sola va bene.

2.  Quando invece si dirige molto lentamente verso una apertura e poi scoda all’imboccatura, si tratta di una tana che conosce bene - dove con la scodata cerca di disorientare l’intruso facendo anche polvere. In genere gira subito di lato e sparisce. Qui conviene evitare di andare a vedere subito, ma è meglio attendere almeno 5 minuti, in modo che si calmi il pesce e si depositi la polvere. Successivamente conviene esplorare il punto dove è entrata pronti al tiro immediato. Più o meno su 20 occasioni come questa, se si fa tutto bene 7-8 vanno a buon fine.

3.  Quando si avvicina lenta alla sua tana e poi scivola dentro senza scatti, è perché si fida del suo rifugio ed in questo caso conviene andare subito a guardare dentro  per capire dove si nasconde. Vedere anche solo una parte di pesce che sparisce all'interno di una tana complicata, ci fa capire se c'è un altra apertura a fianco da dove sarà possibile colpirla, perché nella maggior parte dei casi la si trova con la testa dalla parte opposta a dove è entrata ma che guarda da una piccola apertura laterale. Più o meno su 20 occasioni come questa, se si fa tutto bene 7-8 vanno a buon fine.

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Per la pesca in caduta  serve un fucile lungo e potente, ma anche molto veloce perché non è solo questione di potenza. La cernia pur grande che sia è abbastanza rapida a schivare il tiro. In tana serve un fucile più corto ma molto potente, perché a breve distanza la penetrazione si riduce.

IN CONCLUSIONE come per ogni preda, non ci sono segreti, ma più di tutto si tratta di fare bene quello che serve. Nel video che segue possiamo vedere più catture di Cernie e dalle scene è possibile intuire ciò che è stato descritto.

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