NON DOVEVA FARLO

Questa purtroppo è una storia molto triste, ma spero che può sevire a chi ha poca esperienza.

P5170004

Pesca in coppia, uno in superficie e l’altro sul fondo, quindi tutto secondo le regole di sicurezza, ma non basta seguire le regole in modo semplice, serve anche mantenere la lucidità mentale e non farsi prendere dalla frenesia.

Questa storia mi è stata raccontata e io non c'ero, per cui la riporto come la ho ascoltata.

Dopo alcune ore di pesca infruttuose,  i due amici ritornano su un punto strategico per i dentici. Si tratta di un pianoro sui 25 metri che poi cade netto a più di 30. I dentici stazionano al bordo e vengono sopra a cacciare la mangianza che si raggruppa. Uno dei due  scende verso lo scalino e si posiziona dietro una roccia che già conosceva. Dopo una lunga attesa i dentici si avvicinano ma temporeggiano a distanza, tipico di questi pesci. Dalla superficie l’amico vede l'altro sul fondo che sposta il fucile e  ad un certo punto lascia partire il colpo su un bel pesce che colpisce e parte come una saetta verso lo scalino, mentre il pescasub che ha sparato raggiunge la superficie molto affannato anche perchè ha cercato di tirare via il dentice dal fondale. Preso dall’euforia, dice all’amico di reggere il fucile  e va subito alla boa a prendere un altro fucile. Si prepara velocemente  e riparte verso il fondo a gran velocità per colpire la preda e metterla in sicurezza. L’amico lo vede scendere veloce poi sparire sotto allo scalino dove non era mai andato vista la profondità. Poi attende cercando con ansia qualche segnale della sua posizione, ma non lo vedrà più risalire. Dopo qualche ora è stato recuperato sul fondo dai soccorsi, dove è stato trovato a poca distanza dal corpo un dentice sparato con 2 fucili, ma era incastrato dentro un lastrone. Probabilmente, è sceso ha sparato e ha iniziato a tirare per estrarre il pesce. È stato ritrovato con la cintura di zavorra addosso, per cui non ha nemmeno provato a sganciarla. L’amico da sopra non ha visto niente anche perché a quelle profondità, era impossibile vedere sotto lo scalino.

Le ipotesi di errore sono le seguenti:

1.  Il più grave è stato quello di tornare in superficie dopo un aspetto impegnativo e scendere troppo presto. Avrebbe dovuto attendere il necessario tempo di recupero perchè dopo un tuffo impegnativo l'organismo deve smaltire l'accumulo e creare un nuovo equilibrio nei gas respirati.

2.     Il secondo errore è stato la conseguenza del primo, ovvero nella fretta di scendere di nuovo ha fatto una respirazione forzata che è sempre pericolosa.

3.   Il terzo errore è stato quello di non alleggerire la zavorra perché per un tuffo a sopra lo scalino servono più kg di uno sotto lo scalino dove era aumentata la profondità. 

4.Un grave errore è stato anche quello di non chiedere all’amico di scendere lui che era più riposato dato che attendeva in superficie.

5.Un altro errore è stato quello di andare ad una profondità non abituale senza precauzioni. Avrebbe dovuto collegarsi alla boa anche perchè non doveva più pescare ma solo lavorare la preda. Inoltre sul fondale fare sforzi intensi è sempre un pericolo aggiuntivo.

Purtroppo si tratta di un incidente grave e non è piacevole giudicare una persona che non c’è più, anche se la conoscevi, ma non si può rimanere indifferenti al fatto che gli errori sono tutti collegati ad una sola situazione, ovvero la mancanza di auto controllo. Tipica situazione dove la frenesia di cattura mette a rischio la vita e si può facilmente comprendere che situazioni simili sono capitate spesso ad altre persone senza che ne hanno avuto conseguenze negative. Alla fine abbiamo l'ennesima dimostrazione di come la sicurezza è più nel rispetto di noi stessi e nella consapevolezza di quello che stiamo facendo. Se avesse fatto tutto con lucidità,  avrebbe preso quel dentice anche se con qualche minuto di ritardo, ma di sicuro ad oggi ne avrebbe  presi molti altri e sarebbe ancora tra noi.

TORNA ALLE ESPERIENZE

Social Link

Facebook TwitterLinkedin