CONCLUSIONI.
Il ritorno fu emozionante, ci ritrovammo a muoverci, parlare e vedere le cose con una velocità decisamente inferiore a quando eravamo partiti. Sorridevamo più spesso e incredibilmente parlavamo tra noi in Spagnolo, usando spesso battute Peruviane. Eravamo rimasti affascinati da qualcosa che non conoscevamo e che era inaccettabile in Italia. Dopo una decina di giorni ci trovammo con sorpresa, investiti dalle critiche. Fummo aspramente criticati perché eravamo la nazionale campione del Mondo da 3 edizioni consecutive e oramai il pubblico Italiano si era abituato a vincere e quel terzo posto sembrava una disfatta. Nessuno prese in considerazione che quello era in realtà la fine di un ciclo Mediterraneo, dove si gareggiava da tanti anni e il ritorno all’oceano poteva cambiare le sorti. Come si può capire da queste memorie, l’Oceano è davvero difficile per noi che siamo abituati a pochi pesci, difficili e profondi. Siamo abituati a tecniche raffinate, che portano via tempo prezioso, invece in oceano servono pochi fronzoli, ci vuole rapidità di azione, forza atletica e concretezza. Vanno conosciuti bene i pesci e come si muovono, perché non sono come i nostri che vivono in un punto e non si spostano. Basta vedere cosa succede alle squadre Oceaniche quando vengono in Mediterraneo. Anche per loro non è facile capacitarsi di queste enormi differenze, non riescono ad abituarsi, spesso hanno scadenti risultati. In Oceano a noi accade qualcosa di simile, vengono stravolte le nostre capacità e le nostre abitudini e non è semplice trovare la soluzione. La Spagna ad esempio vinse con lo specialista VIGNA che pescava solo in Oceano e che si aggiudicò anche il mondiale successivo sempre in Oceano, mentre in Mediterraneo non aveva mai fatto risultati.
Fummo accusati di critiche inesistenti, per di più da personaggi che non erano nemmeno sul posto e che non avevano la minima esperienza di ciò che criticavano, ma quello che mi dette maggiore fastidio, furono le critiche di essere stati negligenti. Potevamo fare meglio, ma non eravamo degli alieni, eravamo solo dei ragazzi che affrontavano qualcosa di sconosciuto, tra l'altro con grande impegno. In ogni caso se andiamo a guardare la classifica ci rendiamo conto che tra noi e il Cile c'è solo un 1,2% di differenza e un 11% con la Spagna che negli anni a venire sarà imbattibile. Comunque vivere queste esperienze ti insegna molto ed è qualcosa che da un senso agli enormi sacrifici che ogni atleta deve affrontare.
CLASSIFICA PER NAZIONI
NAZIONE |
PUNTI |
PREDE |
|
1 |
SPAGNA (Vigna, Carbonell, Amengual) |
628.200 |
427 |
2 |
CILE (Caro, Tapia, Alvarado) |
575.600 |
402 |
3 |
ITALIA (Mazzarri, Bardi, Bellani) |
563.050 |
340 |
4 |
PERU' (Fung C – Fung J - Villar) |
388.100 |
308 |
5 |
CROAZIA (Ikic – Fiorentin – Zanki) |
385.950 |
254 |
6 |
TAHITI (Punuaaitua – Pihataroie - Ateo) |
380.750 |
306 |
CLASSIFICA INDIVIDUALE dei primi 20
ATLETA |
NAZIONE |
PUNTI |
|
1 |
VIGNA JOSÈ |
SPAGNA |
255.050 |
2 |
CARO GUTIERRES |
CILE |
236.300 |
3 |
PUNUAAITUA TEAMA |
TAHITI |
209.100 |
4 |
CARBONELL PEDRO |
SPAGNA |
208.900 |
5 |
TAPIA ERWIN |
CILE |
203.850 |
6 |
MAZZARRI RENZO |
ITALIA |
198.700 |
7 |
BARDI MARCO |
ITALIA |
197.600 |
8 |
FUNG CARLOS |
PERU' |
182.450 |
9 |
SILVA ANTONIO |
PORTOGALLO |
167.700 |
10 |
BELLANI STEFANO |
ITALIA |
166.750 |
11 |
AMENGUAL JOSÈ |
SPAGNA |
164.250 |
12 |
IKIC BRANKO |
CROAZIA |
154.200 |
13 |
FUNG JAIME |
PERU' |
144.100 |
14 |
COLYS MARCK |
AUSTRALIA |
141.300 |
15 |
ALVARADO ALEJANDRO F. |
CILE |
135.450 |
16 |
PACHECO PAULO |
BRASILE |
121.200 |
17 |
ZANKI FRANE |
CROAZIA |
116.200 |
18 |
FIORENTIN LIVIO |
CROAZIA |
115.550 |
19 |
PIHATAROIE ALFEO |
TAHITI |
115.550 |
20 |
MARTENS GEORGE |
BRASILE |
109.700 |
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