IL FREDDO AI PIEDI
Il freddo ai piedi nelle attività subacquee è spesso la causa che induce a non andare in acqua o a restarci per brevi periodi.
Le cause principali che raffreddano il piede, sono quasi sempre la scarsa protezione o l’errata configurazione tra pinna e calzare. Quando l’attività è prolungata il “torpore” ai piedi rimane a lungo ed è davvero fastidioso.
Vediamo quali sono le soluzioni più semplici ed efficaci per risolvere questi problemi.
Prima di tutto il piede va bene protetto per cui in base al periodo e alla durata della battuta di pesca in apnea è necessario uno spessore adeguato. Non tutti abbiamo le stesse caratteristiche per cui non esiste uno spessore standard ideale. Nel mio caso utilizzo un calzare da 1.5 mm da Giugno a tutto Ottobre. Poi da 3mm da Novembre a tutto Dicembre e da Aprile a tutto Maggio. Dai primi di Gennaio a tutto Marzo quando l’acqua è più fredda un calzare da 5mm.
E’ inevitabile che cambiando gli spessori in base alla stagione, la calzata della scarpetta cambia di conseguenza. Infatti nel mio caso che ho un 42 di piede, utilizzo una scarpetta 41-42 con i calzari da 1.5mm che non hanno ingombro – poi passo ad una scarpetta 43-44 quando metto il calzare da 3mm e infine la 45-46 quando metto il calzare da 5mm. Non è solo una questione di riuscire a calzare la scarpetta, ma soprattutto di come possa restare comodo il piede al suo interno. Questo perché un piede stretto dentro la scarpetta, produce un rallentamento della circolazione che a sua volta causa dolori al piede e mancato rinnovo termico, per cui il piede soffre e dopo un certo periodo diventa come anestetizzato, con dolori più o meno forti.
La soluzione di cambiare la scarpa e aumentare lo spessore porta inevitabilmente ad una spesa superiore e alla gestione di 3 configurazioni differenti, ma per me è diventata indispensabile, perché mi piace stare bene in acqua e come dico sempre, se non si sta bene si perde concentrazione, voglia di pescare e di conseguenza lucidità di azione, in sintesi meno catture e più sofferenza.
Quando mi accorgo che per motivi di rapporti tra scarpetta e piede si crea del gioco, ovvero la calzata è leggermente larga, sono solito applicare dei FISSAPINNE per rendere più compatta la calzata con il vantaggio anche di una migliore resa nella trasmissione di energia tra scarpa e pala.
Un altro consiglio utile per i calzari è quello di fare un piccolo foro con un cacciavite a punta tonda o con un chiodo, sotto la pianta del piede, al centro. Questo permette all’aria e all’acqua in eccesso di uscire ma non consente il ricambio con quella fredda, per cui il piede è più comodo e la circolazione è migliore. Il foro va effettuato con semplicità, scaldando la punta dell’utensile al fuoco di un accendino fino a quando non siamo sicuri sia bollente, poi si infila nel calzare forando solo la pianta del calzare nel centro. La punta calda aiuta a fare un foro preciso, senza il rischio che si dilati in seguito.
INFINE PER RISOLVERE il fastidio del freddo pungente non appena si esce dall’acqua, sono solito lasciare mezzo litro di acqua calda nel TERMOS che utilizzo per vestire la muta e appena esco dall’acqua allargo il bordo superiore del calzare e vi faccio entrare una parte di acqua calda che lascio per qualche minuto mentre metto a posto il resto delle attrezzature. Quando vado a togliere il calzare il piede si è perfettamente ripreso grazie al calore dell’acqua inserita ed è una sensazione davvero piacevole. La prima volta che la utilizzai mi chiesi come mai non ci avevo pensato prima! Subito dopo mi metto dei calzettoni specifici per il freddo (quelli da neve per intenderci) e i piedi sono caldissimi anche se fuori c’è il gelo. E’ una sensazione impagabile!
Con questi accorgimenti ho risolto totalmente il problema del freddo ai piedi sia durante che dopo l’attività.