UN ORATA SPECIALE

L'acqua è davvero brutta, non gira un pesce e tutto sembra andare per il verso sbagliato. Niente di nuovo non è altro che la routine degli ultimi anni. La zona di pesca è la stessa di mille avventure, dove ci ho catturato di tutto. Eppure una volta in questa zona ci vedevo tanti di quei pesci che oggi non sembra nemmeno vero. L'acqua era sempre limpida, mentre oggi è sempre sporca.  Ciò che mi manca di più è la motivazione, a causa di queste sensazioni negative, ma so che devo rimanere concentrato altrimenti se dovesse capitare una sola occasione la perderei. La visibilità oggi non va oltre 2 metri dalla punta del fucile e si deve premere il grilletto nell’arco di una frazione di secondo, quindi lo sguardo è concentrato sull’asta e il fucile come sempre allineato davanti al viso anche se sono nascosto in mezzo agli steli di poseidonia. Sono in acqua da 2 ore e non ho ancora visto un pesce degno di nota. Inizio ad accusare la noia e il calo di concentrazione, quando un ombra si materializza sulla linea di tiro è un sarago di media taglia. Potevo sparare, ma il dito non ha reagito ed è rimasto fermo sul grilletto. Non so spiegarmi i motivi per cui accadono queste cose, ma so che c’entra un sesto, una scelta del momento che forse è legata alla speranza. Il sarago se ne va via ma poco dopo si materializza qualcosa alla mia destra. Questa volta è qualcosa di grosso, il fucile si sposta di poco insieme agli  occhi - in un sincronismo perfetto con il tiro anche se la visuale è scarsa. L’asta impatta con un rumore cupo, quasi metallico e il pesce colpito bene reagisce con due sole scodate ma non va molto lontano. Una grande testa con labbra carnose e denti quasi umani. L’ enorme macchia gialla spicca nel torbido e confessa la natura del pesce. Un orata di queste dimensioni, pescata dalle mie parti è una rarità. E’ la conferma che in mare tutto è possibile e che ogni volta che perdi la speranza, potrebbe essere la volta buona che arriva la sorpresa.