LA MIA PESCA NEL BLU
La pesca in apnea nel blu, (BLUE HUNTER SPEARFISHING) è una scelta precisa che spesso è determinata dalle condizioni del mare e dal periodo. Serve acqua limpida – altrimenti diventa una pesca stressante e difficile.
Serve il periodo ideale perché le prede che si possono incontrare non sono molte e la loro presenza va soprattutto da Giugno a tutto Ottobre e ogni specie ha un suo “periodo ideale di passo”.
Sono pochi quelli che in Mediterraneo scelgono di effettuarla perché i pesci vanno pescati in mezzo al mare e spesso lo si può fare solo con una imbarcazione in appoggio e restare sospesi nel blu non piace a tutti perché rievoca pensieri di squali e mostri marini, quindi serve anche un buon’autocontrollo e senso di realtà. Ad ogni modo ci sono situazioni in cui ha un senso essere preparati per fare questa tecnica che non è nemmeno molto impegnativa come prestazione atletica.
Nel Mio Caso in certi periodi dell’anno, come in estate, dopo le prime ore di pesca sfruttando l’alba, si vede sparire gradualmente la presenza di pesce sui fondali – per cui con la luce alta e l’aumento di traffico nautico diventa poco valido continuare a pescare vicino alla costa – quindi a volte mi allontano e scelgo le punte, le secche al largo e le pareti dove il fondale scende ripido e dove è più facile trovare concentrazione di mangianza. Queste sono zone dove nel blu girano soprattutto – palamite “Sarda sarda” oppure Tonnetti alletterati “Euthynnus alletteratus” e mi dedico alla loro ricerca. A volte ho catturato anche grossi barracuda “Sphyraena viridensis” e qualche ricciola “Seriola dumerili”. Raramente ma può accadere anche l’incontro con una grande Leccia “Lichia amia”.
Un altro accorgimento valido è recarsi nella zona dove si vedono numerosi gabbiani lanciarsi in picchiata sulla superficie del mare – classica situazione in cui i predatori mangiano in superficie branchi di sarde e i gabbiani pasteggiano con i resti delle sarde spezzettate. Una volta capiti i punti adatti e armati soprattutto di pazienza, si effettuano planate orizzontali nel blu con movimento quasi impercettibile lasciandosi appunto planare come in volo. Se ci sono nei dintorni branchi di questi pesci, allora si avvicinano e ti circondano.
Molto importante è mantenere un assetto neutro e una posizione orizzontale con il fucile davanti. Evitare di pinneggiare e di girare velocemente la testa ai lati per guardare. Molto importante è scegliere un pesce in traiettoria di avvicinamento e cercare di intercettarlo nella linea di tiro. (Nel video qui sotto potrai capire meglio guardando le catture)
RICORDO CHE è molto probabile l’incontro con il tonno rosso “Thunnus thynnus” che per poterlo pescare con qualunque metodo, serve una licenza specifica. Inoltre è vietato anche con la licenza, in alcuni periodi dell’anno. Date le variazioni continue e la complessità della normativa, consiglio quindi di informarsi sulle regolamentazioni generali e locali per la cattura di un tonno rosso, con le misure minime ben precise, i periodi di cattura e i permessi specifici. Se non avete tutto questo vi consiglio di NON TENTARE LA CATTURA per 2 motivi ben precisi: uno è il mancato rispetto delle leggi che comporta anche multe salatissime, denunce e sequestro attrezzature a seconda dei casi. L’altro è il rispetto etico nei confronti di una cattura che poi non è affatto facile da portare a termine, rischiando quindi di perdere pesce, attrezzature e rischiare anche per la propria sicurezza. Insomma mai improvvisare con il tonno!
In certe zone o in certi periodi, utilizzo anche altri accorgimenti.
Primo tra tutti la pasturazione, ovvero piccoli pesci a pezzetti lasciati cadere nel blu per attirare i predatori pelagici e come dice il proverbio: “un pesce attira l’altro” infatti a volte si manifesta una specie di catena alimentare dai pesci piccoli fino ai grandi predatori. Altra importante alternativa valida è il richiamo FLASHER – una serie di oggetti riflettenti che si muovono con il leggero movimento ciclico del mare, simulando possibili pesci che attirano i predatori dal blu. Si tratta di un filo al quale sono collegati specchietti di varie forme e pesci argentei. Viene collegato alla boa e si posiziona in verticale sotto al pescasub più o meno alla quota in cui intende pescare. Il fucile deve essere molto potente perché la taglia dei pesci a volte può essere importante. Inoltre si spara nel blu e le distanze sono spesso notevoli, fatto questo che implica anche la necessaria capacità di giudicare la distanza dalla preda dato che mancano riferimenti abituali. Infine il fucile va sempre munito di un capiente mulinello con robusta sagola. A seconda delle prede e del posto, il fucile può anche essere collegato ad una sagola elastica con anima interna in dyneema. Questo “BUNGEE” collegato ad una robusta boa - ammortizza la trazione del grande pesce catturato e lo sfianca evitando qualunque fatica da parte del pescasub. Ovviamente è una sintesi di un tipo di pesca che per diventare specialistica ha bisogno di grande esperienza e altri accorgimenti, ma per iniziare e provare questa nuova e affascinante esperienza, può già andare bene.
Guarda questo video con alcune mie catture in Mediterraneo anche per completare ciò che hai letto:
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