CERNIE DA SOGNO

cernia 01LA CERNIA è considerata la tesi di laurea per un PESCASUB. Con il passare degli anni è diventato un pesce sempre più difficile anche per via dell’impossibilità di trovarla in basso fondale e anche per la sua cresciuta diffidenza. Non commettiamo però l’errore di credere che una cernia si può definire tale anche quando è 1,5 kg perché “LE CERNIOTTE” ovvero pesci fino a 45 cm per circa 2 kg di peso sono molto più facili e frequenti e non rientrano tra le prede di un pescatore in apnea che si rispetti. Per legge la misura minima è infatti 45 cm, ma tra veri sportivi, si considera una cernia da Sogno un pesce da non meno di 10 kg. In effetti è utopistico andare in mare pensando di pescare una grossa cernia, anche perché non è che ce ne sono così tante. La scelta di pescarla si manifesta il più delle volte sul momento e bisogna farsi trovare pronti. Servono attrezzature ideali, una buona capacità visiva, grande concentrazione e anche una buona apnea. Naturalmente serve anche il posto giusto perché questa preda non vive ovunque. La batimetrica migliore che ho riscontrato è quella dei 20-30 metri specialmente dove il fondale è molto variegato. Ovviamente più in profondità si trovano cernie più tranquille e più grosse.

cernia 02Nel video che segue si può vedere anche la cattura di una bella cernia effettuata in tana in soli 18 metri di fondale in una zona molto frequentata. Fuori stagione, stavo perlustrando una zona di grotto e alga, quando vedo le occhiate fuggire. Allora aumento l’attenzione e vedo una grossa cernia che stava rasentando il fondo e scorreva non troppo veloce verso una zona ricca di anfratti. Ero preparato, quindi la seguo da lontano mantenendo una velocità non aggressiva e la cernia si gira a controllarmi, poi lentamente sparisce nel grotto. Non scoda ne aumenta la velocità, quindi immagino che sia entrata in una tana abituale. Perlustro la zona senza disturbare alla ricerca di qualche segno. Infatti vedo un leggero fumo di sabbia lievitare da una apertura al centro del grotto. Senza certezza ma con fiducia, attendo che si pulisca la tana e si calmi il pesce se è dentro. Infatti era proprio in quell’anfratto e mi guardava di muso. È comunque una carta da giocare anche se non si ha mai la certezza. Se c’è qualcosa che ho fatto bene, direi che è stata la capacità di seguire il pesce senza spaventarlo e poi la calma dell’attesa senza farsi prendere dalla bramosia. Infine la freddezza e rapidità di azione in tana sia nel tiro che nel recupero. Un insieme di esperienza e controllo che cerco sempre di privilegiare anche nei miei insegnamenti.

 

cernia 03Quando effettuo una ricerca in una zona che non conosco, prima di tutto mi armo di pazienza e la perlustro con lunghe planate ad ampio raggio, cercando di vedere una cernia fuori tana. In alcuni casi mi fido delle indicazioni dei pesci, come ad esempio alcuni saraghi fasciati che si radunano in piccoli gruppi davanti ad una tana. In qualche altra occasione ho scovato la cernia perché ho visto schizzare fuori dalla roccia un pesce impaurito. Una volta ne presi una grande perché vidi 2 cefali fuggire dalla frana in modo anomalo e infatti andando a guardare fulminai la grossa cernia che aveva ancora un cefalo vivo in bocca. La scelta migliore è alla fine quella dell’intuito anche senza troppo ragionare, perché anche l’intuito va allenato proprio con scelte rapide, altrimenti si diventa ragionatori e si perde l’occasione. Anche questa è una delle più importanti qualità da affinare, ovvero “azione e reazioneLa cernia si pesca anche all’agguato nelle zone più sfruttate dove ha imparato alla perfezione a non fidarsi dell’uomo con il fucile e quindi solo un perfetto agguato diventa l’unica possibilità. In realtà ci sono zone dove conviene pescare in caduta sempre che sia effettuata nelle ore centrali con la luce alta e soprattutto con una perfetta tecnica di avvicinamento. Ho catturato cernie in tanti modi diversi, ma il fattore comune è sempre quello della “capacità tecnica” Una eccellente preparazione alla profondità aiuta molto, anche perché la cernia grande vive quasi sempre a quote impegnative. Sempre nel video che segue, vedremo una cattura a 34 mt dove il comportamento della cernia è ben più rilassato di una che vive in 15. Praticamente è immobile, ma non bisogna farsi ingannare perché se l’avvicinamento si fosse svolto in modo sbagliato anche in quel caso sarebbe stata una cernia che schizza via veloce senza farsi prendere.

cernia 04L’acqua limpida e la luce alta è un vantaggio che ci aiuta a vedere meglio il fondale e la cernia quando guarda verso l’alto, rimane abbagliata dalla luce. Ecco perché le ore centrali sono uno dei momenti migliori. La preparazione dovrà essere accurata perché è impossibile sapere prima di scendere cosa accadrà e si deve essere pronti a tutto ciò che segue una caduta. Spesso la cernia si dirige in tana, allora è da valutare se continuare l’avvicinamento o risalire. In questo caso ci sono tre reazioni.

1.      Quando fugge veloce è perché si trova lontana dalla sua tana stanziale e quindi non si sente sicura. In questo caso spesso si intana casualmente ed è molto probabile che si sposti sotto la roccia passando da un meandro all’altro. Quindi non guardo dove si è infilata, ma vado subito alla prima apertura opposta dove immagino possa spostarsi. Diciamo che più o meno su 20 volte una sola va bene.

2.      Quando invece si dirige molto lentamente verso una apertura e poi scoda all’imboccatura, si tratta di una tana che conosce bene - dove con la scodata cerca di disorientare l’intruso. In genere gira subito di lato e sparisce. Qui conviene evitare di andare a vedere subito, ma è meglio attendere qualche minuto, cambiare fucile con uno più maneggevole, ed esplorare il punto dove la abbiamo vista entrare pronti al tiro immediato.

3.      Quando si avvicina lenta alla sua tana e poi scivola dentro senza scatti, è perché si fida del suo rifugio ed in questo caso termino la caduta andando subito a guardare dentro con il fucile lungo, perché nella maggior parte dei casi la si trova ancora indecisa all’imboccatura della tana pronta a scattare, ma ancora incuriosita e vulnerabile.

cernia 05Per la pesca in caduta e agguato serve un fucile lungo e potente, ma anche molto veloce perché non è solo questione di potenza. La cernia pur grande che sia è abbastanza rapida a schivare il tiro. In tana serve un fucile più corto ma molto potente, perché a breve distanza la penetrazione si riduce. IN CONCLUSIONE come per ogni preda difficile, non è solo una questione di segreti, ma si tratta di fare bene quello che serve. Ci ho messo anni per capire queste sensibilità e mettere a punto un avvicinamento ideale, anche studiando proprio il comportamento dei pesci.

 

Servono più qualità e non una sola, come immaginano la maggior parte degli appassionati.

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